Quale pensione anticipata scegliere nel 2025

Quale pensione anticipata scegliere nel 2025: guida completa a Quota 103, Opzione Donna e altre misure per andare in pensione a 62 anni. ORA ULTIMA – FINANZA

Quale pensione anticipata scegliere nel 2025? Scopri tutte le novità, requisiti e vantaggi di Quota 103, Opzione Donna e altre misure. ORA ULTIMA

62 anni: l’età per la pensione nel 2025? Ecco come farcela.

Pensione anticipata a 62 anni: tutte le novità del 2025

Indice

1. Guida alla pensione anticipata 2025

  • Cosa prevede la Legge di Bilancio 2025
  •  Novità e cambiamenti rispetto al passato

2. Quota 103

  • Requisiti per accedere a Quota 103
  • Vantaggi e svantaggi di Quota 103
  • Impatto sulla pensione: il ricalcolo contributivo

3. Agevolazioni per le donne

  • Opzione Donna: requisiti e limitazioni
  • Quota 103 e le donne: una panoramica

4. Lavoratori gravosi? Con Quota 97,6 la pensione arriva prima

  • Come funziona il calcolo di Quota 97,6
  • Requisiti specifici per accedere a Quota 97,6
  • Differenze per i lavoratori autonomi

5. Pensione anticipata ordinaria e precoce

  • Requisiti per la pensione anticipata ordinaria
  • Chi sono i lavoratori precoci e quali sono i loro vantaggi
  • Confronto tra le diverse misure di pensionamento anticipato

Pensione anticipata a 62 anni: le nuove opportunità del 2025

Nonostante l’età pensionabile legale sia fissata a 67 anni, nel 2025 sono numerose le possibilità per andare in pensione a soli 62 anni. Scopriamo insieme come.

Legge di Bilancio 2025: un passo avanti verso il pensionamento anticipato a 62 anni

La recente manovra finanziaria ha confermato diverse misure che permettono di andare in pensione con cinque anni di anticipo rispetto all’età legale. Ma non solo: anche la riforma Fornero offre alcune flessibilità in tal senso.

Tutte le strade per il pensionamento anticipato a 62 anni nel 2025

Analizziamo nel dettaglio le diverse misure che consentono di lasciare il lavoro con cinque anni di anticipo rispetto all’età ordinaria.

Quota 103: la formula vincente per andare in pensione a 62 anni nel 2025

La misura introdotta dal Governo Meloni, nota come ‘Quota 103’, offre la possibilità di accedere al pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età, a condizione di aver maturato un’anzianità contributiva di almeno 41 anni. In altre parole, sommando l’età anagrafica e gli anni di contributi, si raggiunge il valore di 103, che dà il nome a questa particolare forma di pensionamento anticipato.

La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato Quota 103, garantendone la validità anche per il prossimo anno. Tuttavia, questa scelta comporta un impatto significativo sull’ammontare della pensione. Infatti, il calcolo dell’assegno previdenziale per chi opta per Quota 103 viene interamente determinato con il sistema contributivo, il più penalizzante. Ciò significa che anche i periodi lavorativi precedenti al 1996 (o al 2012 per coloro che alla data del 31 dicembre 1995 avevano maturato 18 anni di contributi), normalmente calcolati con il sistema retributivo più favorevole, vengono ora ricalcolati con le nuove regole. Questa doppia penalizzazione incide in modo considerevole sull’importo finale della pensione

Mamme lavoratrici: in pensione prima con lo sconto per i figli

Le donne con almeno quattro figli potranno andare in pensione a 62 anni e 8 mesi grazie a un’ulteriore agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2025.

Infatti, la Legge di Bilancio 2025 introduce una novità significativa per le donne con almeno quattro figli: la possibilità di anticipare l’età pensionabile. In base alle nuove disposizioni, le lavoratrici con quattro o più figli potranno godere di uno sconto di quattro mesi sull’età pensionabile per ogni figlio, fino a un massimo di dodici mesi. Questa misura rappresenta un’importante agevolazione rispetto alle attuali disposizioni della Legge Fornero, che prevedeva sconti meno favorevoli per le madri lavoratrici.

Pensione anticipata contributiva: un’opzione flessibile per molti

La pensione anticipata contributiva consente di andare in pensione prima dei 64 anni, a patto di aver maturato i requisiti contributivi e reddituali. Le donne con figli possono usufruire di ulteriori sconti sull’età pensionabile.

I lavoratori che desiderano accedere anticipatamente alla pensione contributiva possono ora farlo a partire dai 64 anni, purché abbiano maturato almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, le donne con figli possono beneficiare di un ulteriore vantaggio: quelle con un figlio possono anticipare la pensione fino a 63 anni, mentre quelle con almeno due figli possono accedere alla pensione addirittura a 62 anni. Questa agevolazione è subordinata al raggiungimento di un assegno pensionistico pari ad almeno 3 volte il valore dell’Assegno Sociale (2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per quelle con almeno due figli), garantendo così un livello di reddito minimo a sostegno del pensionamento anticipato.

La Legge di Bilancio 2025 introduce una novità significativa per le donne con almeno quattro figli. L’agevolazione per l’accesso anticipato alla pensione, legata alla maternità, viene ampliata. In precedenza, lo sconto sull’età pensionabile era calcolato a quattro mesi per ogni figlio, fino a un massimo di dodici mesi. Grazie a questa nuova disposizione, lo sconto massimo viene portato a sedici mesi. Ciò significa che una lavoratrice con quattro figli potrà andare in pensione con ben sedici mesi di anticipo rispetto all’età ordinaria, raggiungendo i 62 anni e otto mesi.

Opzione Donna: una finestra sempre più stretta

La misura Opzione Donna, che permette a determinate categorie di donne di accedere anticipatamente alla pensione, viene confermata anche dalla Legge di Bilancio 2025. Tuttavia, i requisiti per poterla richiedere sono stati resi sempre più rigorosi negli ultimi anni, limitando significativamente il numero di beneficiarie potenziali. Attualmente, solo poche migliaia di lavoratrici rientrano nei parametri previsti.

Requisiti e tempistiche di Opzione Donna

Per accedere a Opzione Donna nel 2025, è necessario aver compiuto 61 anni (60 anni per le lavoratrici con un figlio e 59 anni per quelle con almeno due figli o per le donne licenziate da imprese di grandi dimensioni) e aver versato come minimo per 35 anni i contributi. È importante sottolineare che esiste una finestra mobile: le lavoratrici dipendenti devono presentare domanda entro 12 mesi dall’apertura dello sportello, mentre le lavoratrici autonome entro 18 mesi. Di conseguenza, nonostante si possa accedere alla misura a un’età inferiore ai 62 anni, il primo pagamento della pensione avverrà effettivamente a partire dai 62 anni.

Profili ammessi a Opzione Donna: Non tutte le donne possono accedere a Opzione Donna. La misura è riservata a specifiche categorie di lavoratrici, quali: donne invalide con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%, per le donne che si prendono cura a tempo pieno di un familiare con disabilità grave, oppure per quelle che hanno perso il lavoro in imprese di grandi dimensioni.

Quota 97,6: una misura per chi ha svolto lavori gravosi

La misura Quota 97,6, che consente di andare in pensione anticipatamente a 62 anni circa, è destinata a coloro che hanno svolto per molti anni attività lavorative particolarmente faticose e usuranti. Questa misura, introdotta prima del governo Meloni, permette di calcolare l’età pensionabile sommando l’età anagrafica e gli anni di contributi, ottenendo un risultato pari a 97,6.

Calcolo dell’età pensionabile con Quota 97,6

Per poter beneficiare di Quota 97,6, è necessario che la somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi sia pari a 97,6. Tuttavia, esistono dei limiti minimi: è richiesto un’età anagrafica di almeno 61 anni e 7 mesi e un’anzianità contributiva di almeno 35 anni. Per accedere alla pensione anticipata con questo particolare regime, è possibile scegliere tra diverse combinazioni di età e contributi. Ad esempio, è possibile andare in pensione a 62 anni e mezzo con un’anzianità contributiva di 35 anni. In alternativa, si può optare per un pensionamento a 61 anni e 7 mesi, a condizione di aver maturato 35 anni e 11 mesi di contributi. È importante sottolineare che per i lavoratori autonomi il requisito contributivo è leggermente più alto, pari a 98,6.

Pensione anticipata ordinaria: un’opzione per i lavoratori con lunga carriera contributiva

La legge Fornero prevede la possibilità di andare in pensione anticipata a prescindere dall’età anagrafica, purché si raggiungano determinati requisiti contributivi. In particolare, per accedere a questa forma di pensionamento, è necessario aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne). Questa misura è particolarmente vantaggiosa per coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età e hanno mantenuto una carriera lavorativa continuativa.

In breve è prevista la possibilità di andare in pensione anticipata a prescindere dall’età anagrafica, aprendo le porte a un pensionamento più flessibile. In pratica, chi ha maturato 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) può decidere di lasciare il lavoro anche prima di compiere i 62 anni. Ciò significa che per coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età, magari poco prima dei 19 anni, e hanno mantenuto un’occupazione continuativa nel corso degli anni, a partire dal 2025, è possibile accedere al pensionamento anticipato all’età di 62 anni, grazie alle nuove disposizioni normative. Questa misura consente a molti lavoratori di lasciare il mondo del lavoro prima rispetto al passato, godendo di una maggiore flessibilità nella pianificazione della propria vita.

Pensione anticipata per i lavoratori precoci

Pensione anticipata  2025 per chi ha iniziato presto a lavorare

Chi ha iniziato a lavorare molto giovane, prima dei 19 anni, può accedere a forme di pensionamento anticipate. Questi lavoratori, definiti ‘precoci’, hanno maturato un diritto alla quiescenza grazie alla loro lunga storia contributiva. Per poter usufruire di questa agevolazione, è necessario aver maturato almeno 41 anni di contributi, di cui almeno una settimana versata prima del 31 dicembre 1995.

Nel dettaglio: Una particolare agevolazione pensionistica è riservata a coloro che hanno iniziato la propria carriera lavorativa in giovane età. Coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età, prima di compiere 19 anni, e hanno versato contributi previdenziali per almeno un anno in questo periodo, rientrano nella categoria dei “lavoratori precoci”. Questa particolare categoria di lavoratori ha la possibilità di accedere alla pensione anticipata una volta raggiunti i 41 anni di contributi versati. In sostanza, chi ha iniziato la propria attività lavorativa prima della maggiore età e ha mantenuto un’anzianità contributiva di almeno 12 mesi prima dei 19 anni, ha maturato un diritto specifico che consente di andare in pensione prima rispetto ad altri lavoratori, a patto che almeno una settimana di contributi sia stata versata entro il 31 dicembre 1995. Tuttavia, per poter beneficiare di questa misura, è necessario rientrare in specifiche categorie di lavoratori, come disoccupati, invalidi, caregiver o coloro che hanno svolto attività particolarmente gravose.

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