Mercato Azionario: Borsa Italiana oggi
Mercato Azionario in Astensione: Inflazione USA, Borsa oggi in tempo reale e Azioni Italiane.
Mercato azionario in attesa. Inflazione USA e prospettive Borsa italiana. Milano sale, ma l’incertezza regna. ULTIMA ORA BORSE OGGI FINANZA
Il mercato azionario e Borse europee oggi in bilico, con gli investitori con gli occhi puntati sull’inflazione negli Stati Uniti. I dati sui prezzi al consumo a novembre potrebbero rivelare indizi cruciali sulle prossime mosse della Federal Reserve, influenzando pesantemente le borse globali. Mentre Milano sembra resistere grazie alle performance di Leonardo e del settore bancario, l’incertezza regna sovrana. Scopri cosa aspettarsi dai mercati e quali sono i rischi e le opportunità da cogliere in questo scenario complesso.
INDICE
- Sulle montagne russe dei mercati: inflazione, tassi e l’attesa per le banche centrali
- Piazza Affari vola alto: banche e industriali guidano la ripresa
- Euro sotto pressione: il dollaro guadagna terreno
- Petrolio in rialzo, gas in calo: l’oro brilla tra le incertezze
- Borsa Europa ai minimi storici: tutti gli occhi sulla Fed e l’inflazione
- Tokyo chiude piatta, difesa in luce: attesa per l’inflazione USA
Mercati in apnea: l’inflazione tiene banco, le banche centrali in campo
L’incertezza regna sovrana sui mercati finanziari, con gli investitori in attesa trepidante delle prossime mosse delle banche centrali. L’attenzione è focalizzata sull’inflazione statunitense, con i dati di novembre destinati a influenzare le decisioni della Federal Reserve. Si prevede un nuovo ciclo di tagli dei tassi di interesse, già ampiamente scontato dal mercato, ma persistono dubbi sull’entità dell’intervento. La Banca Centrale Europea, dal canto suo, è attesa giovedì con un taglio di 25 punti base, mentre l’euro continua a oscillare intorno a 1,05 dollari. Le borse europee navigano a vista, cercando una direzione chiara in un contesto di grande volatilità. L’86% del mercato scommette su un taglio di 25 punti base da parte della Fed, ma un 14% non esclude il mantenimento dello status quo.
Borse italiane in festa: banche e big guidano la ripresa
Nel momento in cui scriviamo questo articolo segnaliamo una nota positiva per Piazza Affari, con l’indice FTSE MIB che ha registrato un incremento dello 0,48%. Il settore bancario è stato il vero protagonista della seduta, con acquisti concentrati su alcuni dei principali istituti di credito. Bper Banca ha guidato le principali banche italiane, registrando un robusto rialzo dell’1,27%, seguito da Unicredit (+0,75%) e Intesa Sanpaolo (+0,86%). Leonardo, con un incremento dell’1,68%, e Saipem, con un +3,94%, sono stati tra i titoli più performanti, sostenuti da un giudizio positivo da parte di JPMorgan.
Tuttavia, non tutte le notizie sono state positive. Le azioni di Banco BPM hanno terminato la giornata con un leggero arretramento dello 0,07%. Questa debolezza potrebbe essere attribuita alle speculazioni di mercato riguardo a una possibile convocazione di un’assemblea straordinaria per valutare misure difensive in risposta all’offerta pubblica di acquisto lanciata da UniCredit.
Anche se in misura minore, Telecom Italia ha chiuso in leggero positivo (+0,12%), mentre Tenaris ha registrato un lieve calo (-0,05%).
Dollaro in ascesa, euro sotto pressione: Bce nel mirino degli investitori
La forza del dollaro continua a pesare sull’euro, che ha toccato un nuovo minimo a 1,0488. Gli investitori sono in attesa delle decisioni della Banca Centrale Europea, previste per giovedì, che potrebbero fornire indicazioni sul futuro percorso della politica monetaria e influenzare ulteriormente il cambio. Gli analisti di ActivTrades sottolineano che, al momento, lo scenario rimane ribassista per l’euro, a meno di una inversione di tendenza sopra 1,0560. Sul fronte del dollaro giapponese, la coppia USD/JPY ha superato il livello di 152, per poi ripiegare leggermente. L’assenza di interventi da parte della Banca del Giappone ha contribuito a rafforzare il dollaro e a indebolire lo yen.
Oro Brilla, Petrolio Sale, Gas Cala: Analisi dei Mercati
Il prezzo del petrolio ha registrato un incremento per la quarta sessione consecutiva, con il mercato che anticipa un aumento della domanda globale. L’annuncio da parte della Cina di politiche monetarie più espansive nel prossimo anno, volto a stimolare l’economia, ha rafforzato questa tendenza. I dati sulle importazioni cinesi di greggio, aumentate del 14% su base annua a novembre, confermano questo trend positivo. Tuttavia, le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 0,5 milioni di barili la scorsa settimana, secondo i dati API, un dato leggermente superiore alle attese.
Al contrario, il prezzo del gas naturale ad Amsterdam è diminuito, attestandosi poco sopra i 45 euro al MWh. L’incertezza geopolitica globale ha spinto gli investitori verso asset rifugio come l’oro, che ha raggiunto i massimi degli ultimi due settimane. Gli investitori guardano con attenzione ai prossimi dati sull’inflazione statunitense e alle decisioni della Federal Reserve, che potrebbero influenzare le prospettive sui tassi d’interesse e, di conseguenza, sulla domanda di oro.
Spread BTP-Bund stabile, rendimenti in discesa: attesa per l’inflazione USA
La giornata sui mercati obbligazionari europei si è conclusa con una relativa stabilità. Lo spread tra i BTP decennali italiani e i Bund tedeschi, un indicatore chiave della fiducia degli investitori nei confronti del debito sovrano italiano, si è mantenuto pressoché invariato a 108 punti base. Il rendimento del BTP decennale benchmark (Isin IT0005560948) ha registrato un leggero calo, passando dal 3,20% della seduta precedente al 3,19%.
Gli operatori stanno ora rivolgendo la loro attenzione ai dati sull’inflazione statunitense di novembre, attesi per domani. Questi dati saranno cruciali per valutare le prossime mosse della Federal Reserve e potrebbero influenzare le aspettative di mercato sui tassi d’interesse. Un’inflazione più bassa aumenterebbe le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed, il che potrebbe a sua volta favorire un ulteriore calo dei rendimenti dei titoli di Stato.
Nikkei invariato, difesa brilla: Asia guarda all’inflazione USA e agli stimoli cinesi
La Borsa di Tokyo ha concluso la seduta con una variazione marginale, con l’indice Nikkei che ha guadagnato lo 0,01% a 39.372,23 punti. Il Topix, indice più ampio, ha registrato un rialzo più consistente dello 0,29%, attestandosi a 2749,31 punti. Il settore della difesa si è distinto per una performance positiva, con titoli come Mitsubishi Heavy Industries e Kawasaki Heavy Industries che hanno registrato apprezzabili guadagni.
Gli investitori guardano con attenzione ai dati sull’inflazione statunitense di novembre, che saranno pubblicati nel pomeriggio. Questi dati potrebbero influenzare le aspettative sul percorso della politica monetaria della Federal Reserve e, di conseguenza, sui mercati finanziari globali.
Yen giapponese ha mostrato una leggera ripresa dopo aver toccato il livello di 152 yen per dollaro. La debolezza dello yen giapponese si conferma, con la coppia USD/JPY che scambia a 151,5, alimentando le preoccupazioni per l’inflazione in Giappone. Sul fronte macroeconomico, i prezzi alla produzione in Giappone sono aumentati a novembre, superando leggermente le stime degli analisti.
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